La calda estate dei prezzi nel webinar del 27 giugno

Le previsioni di inflazione contenute nello Spring Economic forecast della Commissione europea pubblicate nelle scorse settimane indicano per il 2022 un aumento dei prezzi al consumo del 6,1% in Eurozona e al 7,3% negli Stati Uniti. Per frenare la dinamica dei prezzi, le autorità monetarie stanno adottano una politica monetaria meno accomodante: fin da maggio la Fed ha aumentato i tassi di interesse e la Bce prospetta un primo aumento dal prossimo mese di luglio. E’ alto il rischio di una politica monetaria pro-ciclica e pericolosamente sincronizzata con una politica fiscale prudente, finalizzata a garantire una riduzione del debito, come indicato nelle raccomandazioni della Commissione europea per l’Italia, pubblicate lo scorso 23 maggio.

Le tensioni sui prezzi si stanno intensificando. A maggio, dopo il rallentamento di aprile, l’inflazione torna ad accelerare, salendo all’8,1% in Eurozona (dal 7,4% di aprile); tra i maggiori paesi europei l’inflazione è all’8,7% in Germania, all’8,5% in Spagna e al 7,3% in Italia – salendo di un punto rispetto al +6,3% il mese precedente – mentre in Francia si ferma al 5,8%. In Italia la dinamica dei prezzi tocca un livello che non si registrava da oltre 36 anni, spinta dagli elevati aumenti dei prezzi dei beni energetici: l’inflazione energetica in Italia sale al 42,6%, risultando superiore rispetto al 39,2% dell’Euro area, al 37,5% della Germania e al 28,9% della Francia.

Il confronto internazionale per il dettaglio dei beni energetici, disponibile con i dati di aprile, evidenzia che l’Italia, tra i maggiori paesi dell’Unione, presenta il maggiore dinamismo dei prezzi di gas ed energia elettrica: nel dettaglio ad aprile il prezzo dell’elettricità sale del 68,6% in Italia, del 34,9% in Spagna per rallentare al 19,3% in Germania e limitarsi al 6,9% in Francia. Il crescente utilizzo del carbone per produrre elettricità in Germania e il prevalente uso del nucleare in Francia contengono la spinta dei prezzi dell’energia elettrica in questi due paesi. Anche sul gas naturale l’Italia segna il maggiore aumento dei prezzi al consumo, pari al 58,1% a fronte del 49,4% della Francia, del 33,3% della Germania e del 23,0% della Spagna. Il ribaltamento di queste tendenze sui costi delle imprese sta aprendo un serio problema di competitività per le imprese italiane esposte alla concorrenza internazionale.

Sul fronte dei carburanti i prezzi salgono del 38,2% in Germania, del 26,1% in Francia, del 25,0% in Spagna mentre la dinamica più contenuta di registra in Italia, con il 18,7%. Va sottolineato che il confronto si basa sulle tendenze ad aprile, mentre gli indicatori più recenti indicano una accentuazione delle tensioni sui prezzi dei carburanti: l’indice elaborato di QE-Quotidiano energia su dati dell’Osservaprezzi del Mise, evidenzia che al 6 giugno 2022 il prezzo del gasolio (self service) sale del 28,7% rispetto ad un anno prima e quello della benzina del 23,1%.

Le tensioni sui prezzi delle materie prime, la pressione sui costi dell’energia per le imprese,   e le ricadute su prezzi al consumo, esasperate dal conflitto tra Russia e Ucraina e intrecciate con le strozzature delle filiere globali aggravata dai lockdown in Cina saranno esaminate nel webinar di presentazione del 20° report ‘La calda estate dei prezzi’  organizzato il prossimo lunedì 27 giugno dall’Ufficio Studi e dalla Direzione Politiche economiche, nell’ambito delle Sessioni streaming della Scuola di Sistema, con il seguente programma:

PROGRAMMA WEBINAR 27 GIUGNO 2022, ORE 12.00-13.15
Introduzione di Vincenzo Mamoli, Segretario Generale
La calda estate dei prezzi di Enrico Quintavalle, Responsabile Ufficio Studi
Conclusioni di Bruno Panieri, Direttore Politiche Economiche

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