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Confartigianato sigla il rinnovo del contratto collettivo nazionale dell’area tessile-moda, chimica-ceramica

Il 16 luglio, Confartigianato Moda, Confartigianato Chimica, Confartigianato Ceramica, le altre organizzazioni datoriali e i sindacati dei lavoratori Filctem-Cgil, Femca-Cisl e Uiltec-Uil hanno firmato l’intesa per il rinnovo del contratto collettivo nazionale di lavoro dell’area tessile – moda, chimica – ceramica.   L’accordo, che copre il quadriennio 2023-2026 e interessa circa 25mila imprese con oltre 140mila addetti, prevede i seguenti incrementi a regime: per il settore abbigliamento livello 3 pari a 172 euro lordi; per il settore tessile calzaturiero livello 3 pari a 173 euro lordi; per il settore lavorazioni a mano e su misura livello 3 pari a 171 euro lordi; per il settore puli-tinto-lavanderie livello 3 pari a 172 euro lordi; per il settore occhialeria livello 3 pari a 174 euro; per il settore chimica, concia, gomma, plastica, vetro livello 3 pari a 184 euro lordi; per il settore ceramica, terracotta, gres e decorazione piastrelle livello E pari a 174 euro lordi. A integrale copertura del periodo di carenza contrattuale è stato riconosciuto un importo forfettario una tantum di 110 euro da erogare in due tranche.   Per la prima volta in un contratto collettivo nazionale dell’artigianato, sulla base di una espressa richiesta di Confartigianato, viene data copertura al settore della concia artigiana. Per i lavoratori di questo settore si applicheranno le tabelle salariali del Settore chimica, gomma plastica vetro.   Al termine della trattativa è stato sottoscritto un Avviso comune che impegna le parti a promuovere azioni condivise verso le istituzioni a sostegno del settore Moda.

Confartigianato sigla il rinnovo del contratto dell’area tessile-moda, chimica-ceramica

Il 16 luglio, Confartigianato Moda, Confartigianato Chimica, Confartigianato Ceramica, le altre organizzazioni datoriali e i sindacati dei lavoratori Filctem-Cgil, Femca-Cisl e Uiltec-Uil hanno firmato l’intesa per il rinnovo del contratto collettivo nazionale di lavoro dell’area tessile – moda, chimica – ceramica.   L’accordo, che copre il quadriennio 2023-2026 e interessa circa 25mila imprese con oltre 140mila addetti, prevede i seguenti incrementi a regime: per il settore abbigliamento livello 3 pari a 172 euro lordi; per il settore tessile calzaturiero livello 3 pari a 173 euro lordi; per il settore lavorazioni a mano e su misura livello 3 pari a 171 euro lordi; per il settore pulitintolavanderie livello 3 pari a 172 euro lordi con le seguenti decorrenze; per il settore occhialeria livello 3 pari a 174 euro; per il settore chimica, concia, gomma, plastica, vetro livello 3 pari a 184 euro lordi; per il settore ceramica, terracotta, gres e decorazione piastrelle livello E pari a 174 euro lordi.A integrale copertura del periodo di carenza contrattuale è stato riconosciuto un importo forfettario una tantum di 110 euro da erogare in due tranche. Per la prima volta in un contratto collettivo nazionale dell’artigianato, sulla base di una espressa richiesta di Confartigianato, viene data copertura al settore della concia artigiana Per i lavoratori di questo settore si applicheranno le tabelle salariali del Settore chimica, gomma plastica vetro.   Al termine della trattativa è stato sottoscritto un Avviso comune che impegna le parti a promuovere azioni condivise verso le istituzioni a sostegno del settore Moda. Alla firma del rinnovo contrattuale hanno preso parte il Presidente di Confartigianato Moda Moreno Vignolini, il Presidente di Confartigianato Ceramisti Antonio Colì, il Delegato alla contrattazione per il settore chimica-gomma-plastica di Confartigianato Paolo Rolandi. “Si tratta – sottolinea il Presidente di Confartigianato Moda, Moreno Vignolini – di un rinnovo contrattuale molto impegnativo, in questa fase così difficile per il nostro comparto. Tuttavia, l’attenzione che il mondo artigiano ha nei confronti dei dipendenti ci ha spinto a sottoscrivere l’accordo con l’obiettivo di salvaguardare e soprattutto attrarre competenze verso le nostre imprese. L’azienda artigiana è una ‘famiglia allargata’ e il benessere di chi ci lavora rappresenta per noi un presupposto importante. Rimane la necessità, in questo momento storico di forte contrazione dei fatturati, di intervenire attraverso misure fortemente richieste al Ministero delle Imprese e del Made in Italy, come la moratoria o l’allungamento dei finanziamenti e il rifinanziamento della Cassa integrazione. Abbiamo forti aspettative che il Tavolo della moda convocato il 6 agosto al Ministero dia risposte a questa emergenza”.   Da parte sua, Antonio Colì, Presidente di Confartigianato Ceramisti, fa rilevare: “Questo accordo è particolarmente significativo poiché giunge in un momento di notevole difficoltà economica e finanziaria per le imprese della ceramica, soprattutto a causa dei recenti aumenti dei costi di settore. Il nuovo contratto è il risultato di un dialogo lungo e complesso, ma costruttivo e collaborativo tra le parti sindacali e datoriali, volto a trovare soluzioni equilibrate per affrontare le sfide derivanti da parte di alcuni paesi della stessa Unione europea. Testimonia l’impegno di Confartigianato a riconoscere il valore e la dedizione dei lavoratori e a garantire una giusta retribuzione anche in tempi di crisi. Abbiamo inoltre incluso misure specifiche per affrontare la violenza di genere, dimostrando la responsabilità sociale delle nostre imprese”.   Paolo Rolandi, Delegato alla contrattazione per il settore chimica-gomma-plastica di Confartigianato, commenta: “Gli imprenditori del settore chimico artigiano, con grande senso di responsabilità, hanno dimostrato ancora una volta di essere capaci di coniugare le esigenze produttive con la necessità di garantire un adeguato riconoscimento al lavoro svolto dai propri dipendenti. Questo accordo è frutto di una concertazione costruttiva e rappresenta un passo avanti significativo per tutti gli attori coinvolti. Il nuovo contratto non solo migliora le condizioni economiche dei dipendenti, ma rappresenta anche un segnale di fiducia e speranza per il futuro del settore. Grazie a questo rinnovo, auspichiamo di poter continuare a crescere insieme, valorizzando il contributo indispensabile di ciascun lavoratore e rafforzando il nostro impegno verso un futuro di prosperità condivisa”.

Rilevazione di metà anno: la fatica del manifatturiero e le mosse per il futuro

Confartigianato Lombardia ha lanciato un questionario di metà anno per verificare, dalla viva voce degli imprenditori, lo stato di salute di MPI e artigianato, arrivati al giro di boa di questo 2024.   Il settore dove si segnala una maggiore difficoltà con più ampia riduzione di margini, produzione e ordini è il Manifatturiero; un aspetto piuttosto allarmante, posto che tocca proprio l’elemento nodale e caratterizzante l’anima della Lombardia produttiva. Nello specifico, sono segnalate in riduzione le variabili: – margini di profitto -38,8% – ordini ricevuti -23,9% – produzione -20,1% – investimenti -17,9% – persone in forza – 8,5%.   “Ciascuno di questi elementi è interconnesso – spiega il Presidente di Confartigianato Lombardia, Eugenio Massetti – Abbiamo attraversato anni di aumenti, anche repentini e vertiginosi, di materie prime, energia e costo della manodopera, aspetti che hanno portato alla riduzione della marginalità. Altro elemento centrale è la stretta monetaria che ha fatto schizzare i costi del credito e ridotto i finanziamenti concessi; ora ne scontiamo gli effetti sugli investimenti che vediamo in netto calo. Bisogna correre ai ripari perché chi non investe, in particolare nel processo di transizione ecologica e digitale rischia di essere tagliato fuori dal mercato. È questa la ragione per cui, come Federazione, stiamo lavorando per abilitare i nostri imprenditori a partecipare a progetti e iniziative ambiziosi e di ampio respiro che riducano tale distanza, come – tanto per fare un esempio – la Manufacturing Innovation Alliance che mette a disposizione delle imprese i fondi del PNRR per intraprendere un’autentica transizione digitale, anche a misura di MPI”.  Se c’è un fattore che gli imprenditori, trasversalmente e a prescindere dal settore, sottolineano è quello di una diffusa fatica nel trattenere personale e attrarre nuove risorse, soprattutto qualificate. Ne risente, di conseguenza la capacità di produrre e far fronte agli ordini che si dilazionano nel tempo.  “Dove hanno potuto, gli imprenditori hanno investito con l’obiettivo di incrementare i livelli di produttività del personale in forza – con un aumento del fatturato pro-capite – e tale visione si è rivelata soddisfacente, soprattutto laddove ci si è concentrati su Ricerca&Sviluppo e tecnologie – continua il Presidente Massetti – Elemento nodale, che la nostra rilevazione sottolinea con forza, è l’importanza delle persone che lavorano nelle MPI e con gli artigiani”. “Per attrarli e convincerli a rimanere, soprattutto per i profili considerati chiave, gli imprenditori hanno messo in campo politiche di welfare, studiato orari più flessibili e maggiormente adatti a un miglior bilanciamento vita privata e lavorativa, nonché puntato sull’aggiornamento professionale attraverso corsi di formazione – dettaglia il Segretario generale di Confartigianato Lombardia, Carlo Piccinato – Stiamo lavorando sul livello nazionale e quello regionale a stretto contatto col sindacato del lavoratori, in uno spirito di collaborazione nuovo, per assicurare ai comparti dell’artigianato il rinnovo dei contratti di lavoro 2024-2028 di primo e secondo livello che garantiscano da un lato la competitività per le aziende e dall’altro l’attrattività per i lavoratori di un impiego nelle MPI, superando in Italia e in Lombardia – motore economico del Paese – steccati, pregiudizi e impedimenti storici che hanno sempre considerato le piccole imprese come aziende di serie B. Stiamo lavorando sul piano della soddisfazione salariale, del welfare, della flessibilità degli orari di lavoro, della elasticità dei cicli produttivi, della non discriminazione di genere, del lavoro agile e della conciliazione casa/lavoro, della protezione sociale e della malattia, della valorizzazione e premialità del merito che susciti in ciascun lavoratore l’orgoglio di non essere un numero, ma di poter realizzare meglio le proprie aspirazioni e la propria creatività nella piccola impresa”.   Volgendo lo sguardo al futuro, una quota importante di MPI pari al 37,5% ritiene importante migliorare gli aspetti legati alla comunicazione, sia in ottica di posizionamento del proprio prodotto/servizio ma soprattutto per incrementare l’attrattività dell’impresa agli occhi delle nuove generazioni; segue chi identifica come obiettivo rilevante l’affacciarsi su nuovi mercati e chi intende rafforzare la collaborazione con le scuole. Due su tre di questi obiettivi prefissati dalla maggior parte delle piccole imprese lombarde hanno come scopo quello di rendere l’impresa più attrattiva per potenziali lavoratori, già oggi risorsa preziosa e insufficiente rispetto alle esigenze del mercato. Scarica lo studio esteso nella sezione Osservatorio MPI

Il Ministro Salvini all’Assemblea ANAEPA: “Assoluta attenzione alle proposte delle piccole imprese dell’edilizia”

Assoluta attenzione alle proposte di Confartigianato, in particolare per gli aspetti che stanno a cuore agli artigiani e alle piccole imprese per gli aspetti di messa a punto del nuovo Codice degli appalti. L’ha assicurata il Ministro delle Infrastrutture e Trasporti, Matteo Salvini, intervenuto in videocollegamento all’Assemblea pubblica di ANAEPA – Confartigianato Edilizia, svoltasi l’11 luglio a Roma presso la sede Confederale.   All’evento, dal titolo ‘Dalla sicurezza alla consapevolezza’, hanno preso parte il Presidente di Confartigianato Marco Granelli, il Presidente di Anaepa Confartigianato Edilizia Stefano Crestini, il Segretario dell’Associazione Daniela Scaccia, Silvia Ciucciovino, docente di Diritto del lavoro e prorettore dell’Università Roma Tre, il Sen. Guido Castelli, Commissario alla ricostruzione nell’area del sisma 2016, Armando Zambrano, coordinatore della Rete delle Professioni tecniche, Manuela Rinaldi, Assessore ai Lavori pubblici della Regione Lazio e Vicepresidente ITACA, Annalisa Giachi, Responsabile Ricerche e Coordinatrice di OReP – Osservatorio sul Recovery Plan. Il Presidente Crestini e il Presidente Granelli hanno espresso al Ministro Matteo Salvini apprezzamento per il Decreto Salva Casa, mentre attendono anticipazioni sul nuovo Testo Unico dell’Edilizia. Hanno inoltre sottolineato l’importanza della revisione del Codice dei contratti, ora in fase di consultazione pubblica, che potrebbe significativamente influenzare la competitività delle imprese. In particolare, il vertice di Confartigianato ha evidenziato la necessità di una nota interpretativa per l’articolo 11 del Codice dei contratti, per chiarire l’applicazione dei contratti collettivi di lavoro e ridurre il contenzioso. Hanno inoltre richiesto il riconoscimento della revisione dei prezzi anche per i subappaltatori, per evitare iniquità e arricchimenti illeciti. Confartigianato punta poi alla valorizzazione delle reti di impresa e dei consorzi artigiani, e sollecita la suddivisione in lotti delle opere pubbliche per favorire la partecipazione delle micro e piccole imprese. Evidenziata anche l’importanza del “km 0” come criterio prioritario nelle gare d’appalto. Il settore delle costruzioni, secondo Granelli, deve evolvere verso un nuovo approccio basato sulla sostenibilità e sull’innovazione. Granelli ha ribadito l’importanza della manutenzione programmata per mitigare gli effetti del cambiamento climatico, e ha rinnovato l’impegno di Confartigianato a promuovere l’aggregazione tra imprese per una maggiore competitività e per la realizzazione di opere pubbliche di qualità, sicure e rispettose dell’ambiente. Il Ministro Salvini, nel sottolineare l’attenzione alle sollecitazioni di Confartigianato, ha riferito sullo stato dell’arte dei provvedimenti messi in campo dal suo Ministero. Sul Salva Casa – ha detto la Commissione Ambiente e lavori pubblici della Camera “ha approvato proprio questa mattina i primi cinque emendamenti. Abbiamo fatto uno sforzo enorme di semplificazione, visto che da parte di tutti i gruppi politici erano stati presentati più di 500 emendamenti. Ma siccome vorrei che il testo diventasse legge entro la pausa estiva, la maggioranza è scesa da alcune centinaia a 15. Quindi lo sforzo di sburocratizzazione lo abbiamo fatto in casa. Con l’obiettivo di arrivare in Aula la settimana prossima”. “Tra gli emendamenti – ha spiegato Salvini – ci sono ulteriori semplificazioni sullo stato legittimo dell’immobile, sulla possibilità dei cambi di destinazione d’uso, ovviamente rispettando la pianificazione urbanistica dei Comuni e delle Regioni”. Il vicepremier ha aggiunto: “Sul Codice degli Appalti mi sono confrontato con il capo del legislativo. Come promesso, il 1° luglio abbiamo avuto una riunione al ministero con più di 80 realtà produttive, associative, sindacali, e il 10 luglio si è aperta la consultazione pubblica, che ovviamente aspetta anche il contributo di Confartigianato, per modifiche o chiarimenti interpretativi o anche per modifiche sostanziali.   In generale, sul piano infrastrutturale anche in ambito Pnrr, il Ministro ha sottolineato: “Abbiamo 39 miliardi da mettere a terra e conto che li spenderemo tutti e li spenderemo bene”, precisando che “il problema del Pnrr non è spenderli tutti ma spenderli bene e fruttuosamente perché sono soldi a debito che poi i nostri figli dovranno restituire”.   Salvini ha quindi fatto l’esempio dei miliardi che si stanno spendendo sull’acqua, “che magari non sono appariscenti, non portano consenso immediato mattina” ma è importante “intervenire oggi sotto terra per sostenere perdite idriche del 41% in Italia”. Il ministro ha quindi ricordato che sono tra l’altro “appena stati messi a terra altri 950 milioni per 62 progetti idrici da nord a sud. Anzi – ha sottolineato – se a qualche ministro avanzerà qualche euro noi tra casa, acqua, rete ferroviaria, alta velocita, non avremmo problemi a spendere anche altri soldi.   E per la migliore manutenzione del territorio, sollecitata da Confartigianato, Salvini ha detto: “Spero che a breve possano tornare pienamente presenti le province, elette dai cittadini, con poteri, dirigenti e soldi. L’ente provincia è quello che manutiene le scuole e le strade”. Per questo, ha spiegato, “reintrodurre con i denari conseguenti, ma non è una spesa eccessiva, l’ente provincia che possa fare da tramite tra piccoli comuni e Regioni sarà un ulteriore volano per la miglior manutenzione dei nostri edifici e del nostro territorio”.

Granelli a Tg2 Post: “L’IA strumento per potenziare la creatività innovativa degli artigiani”

“Per gli artigiani l’intelligenza artificiale può rappresentare uno strumento utile a potenziare la creatività innovativa e a migliorare i processi produttivi”.  Ne è convinto il Presidente di Confartigianato Marco Granelli che il 29 giugno è intervenuto a ‘‘Tg2 Post”, l’approfondimento quotidiano del Tg2 condotto da Luciano Ghelfi, che ha ‘esplorato’ rischi e opportunità dell’IA e l’impatto sul mondo del lavoro.   Ospiti, insieme al presidente Granelli, il presidente della commissione sull’Intelligenza Artificiale per l’Informazione della Presidenza del Consiglio Padre Paolo Benanti e la direttrice del Quotidiano Nazionale Agnese Pini.   Secondo il Presidente Granelli, “tutti i settori artigiani possono essere valorizzati dalle nuove tecnologie. Ad esempio, i motori di ricerca e i siti di immagini possono fornire ispirazione, mentre le tecnologie di realtà aumentata e i gemelli digitali permettere agli artigiani di visualizzare e perfezionare i loro progetti prima di realizzarli fisicamente. Le piattaforme digitali permettono di rappresentare e condividere idee in modo veloce ed economico. E, ancora, l’intelligenza artificiale può analizzare grandi quantità di dati per fornire informazioni utili su tendenze di mercato, preferenze dei clienti e ottimizzazione dei processi produttivi”.   Guarda l’intervento del Presidente Granelli a Tg2 Post

EVENTI – La Ministra del lavoro Calderone a Confartigianato.

“Il mismatch tra domanda e offerta di lavoro è un tema centrale. Ci deve essere uno sforzo comune delle istituzioni e delle parti sociali per promuovere la formazione e gli strumenti della contrattazione per sostenerla, in un mercato del lavoro che sta evolvendo rapidamente”. Così la Ministra del Lavoro e delle Politiche sociali, Marina Calderone, ha risposto alle preoccupazioni espresse dal Presidente di Confartigianato Marco Granelli in merito al sempre più grave problema della carenza di manodopera denunciato dalle imprese.   Il confronto con la Ministra Calderone è avvenuto nel corso del convegno ‘Lavoro, giovani e valore dell’intelligenza artigiana’ organizzato oggi a Roma, nell’Auditorium rinnovato della sede Confederale. Al convegno, che ha preceduto i lavori dell’Assemblea privata di Confartigianato, sono intervenuti il Presidente Granelli, il responsabile dell’Ufficio studi di Confartigianato Enrico Quintavalle, il Responsabile Area consumi mercati e welfare del Censis Francesco Maietta, la professoressa Stefania Bandini, docente di Informatica all’Università di Milano-Bicocca.   Nel suo intervento, la Ministra del Lavoro ha sottolineato: “Crediamo nella formazione, in un connubio importante tra scuola e lavoro, quindi in una collaborazione tra mondo delle imprese e scuola attraverso la formazione professionale“. “In questo momento – ha aggiunto – abbiamo i posti di lavoro, ma non abbiamo i lavoratori qualificati per quei posti di lavoro. Ci deve essere uno sforzo comune del mondo delle istituzioni, ma anche delle componenti delle parti sociali, associazioni datoriali e sindacati dei dipendenti, per promuovere non soltanto la formazione, ma anche quegli strumenti che la contrattazione ha creato per sostenere la formazione e soprattutto la formazione di qualità, che parla la lingua dell’impresa e di un mercato del lavoro che evolve rapidamente e richiede anche un reskilling delle competenze e quindi una ridefinizione dei percorsi di formazione”. “Abbiamo riformulato gli istituti di sostegno al reddito e di lotta alla povertà – ha detto ancora la Ministra del Lavoro – con un’attenzione specifica al tema delle politiche attive, al tema della formazione e della riqualificazione, all’accompagnamento al lavoro e ad un lavoro che è necessariamente diverso e che lo sarà sempre più, perché le sollecitazioni sono tante e le transizioni in atto sono altrettante. Soprattutto abbiamo la grande sfida dell’intelligenza artificiale che dovrà essere accompagnata da riflessioni profonde sulle modalità con cui vorremo gestire i rapporti di lavoro in futuro e soprattutto su cosa farà l’uomo e cosa farà la macchina”.     Guarda la gallery fotografica dell’evento   https://youtu.be/qSe2DgLCsRk   Nella sua introduzione al convegno, il Presidente Marco Granelli ha affermato che “gli artigiani italiani non temono l’innovazione, anzi, la abbracciano per migliorare l’eccellenza e l’unicità dei loro prodotti, offrendo opportunità lavorative ai giovani e trasmettendo loro competenze essenziali”. Granelli ha sottolineato che “gli artigiani sono pionieri del rinnovamento, pronti ad affrontare le grandi trasformazioni digitali e green, e Confartigianato vuole essere il motore che guida le imprese verso il futuro, nonostante le incertezze dovute alle crisi internazionali”. Ha poi richiamato l’attenzione sull’importanza della cultura artigiana per mantenere competitiva l’economia italiana, garantendo benessere diffuso e coesione sociale. E ha sottolineato la necessità di insegnare e sostenere l’autoimprenditorialità, il passaggio generazionale, e combattere l’abusivismo, garantendo trasparenza nelle attività. “I giovani – ha detto il Presidente di Confartigianato – sono un elemento chiave per il futuro dell’artigianato. Nelle imprese artigiane c’è spazio per i giovani talenti, per sperimentare e mettere a frutto nuove idee. Tuttavia, esiste un problema di disallineamento tra domanda e offerta di lavoro: mancano 246.000 lavoratori con elevate competenze digitali”. Il Presidente di Confartigianato ha quindi chiesto nuove politiche e interventi efficaci per far incontrare il mondo delle imprese con quello dei giovani, e un nuovo approccio scolastico che formi le professionalità necessarie per l’evoluzione tecnologica. Granelli ha insistito sull’importanza dell’apprendistato come strumento di trasmissione della conoscenza. “La carenza di personale qualificato – sottolinea il Presidente di Confartigianato Marco Granelli – è un’emergenza da affrontare subito, soprattutto con un’adeguata politica formativa. Si devono irrobustire le politiche del lavoro, armonizzandole con quelle dell’istruzione e con gli interventi contro la crisi demografica e la gestione dell’immigrazione, fattore non secondario a fronte di una quota di dipendenti stranieri che nelle imprese è pari al 14,8% e che sale al 17,1% nelle micro e piccole imprese”. Riguardo all’intelligenza artificiale, Granelli la vede come uno strumento di supporto al talento umano, non come un sostituto. L’IA può migliorare la creatività e ottimizzare le produzioni, ma deve essere governata dall’intelligenza artigiana per esaltare le competenze uniche degli artigiani.   Enrico Quintavalle, responsabile dell’Ufficio studi di Confartigianato, ha illustrato il rapporto ‘Alla ricerca del lavoro perduto’ dal quale emerge proprio la crescita del gap tra domanda ed offerta di lavoro, soprattutto se qualificato. Nel 2023 le imprese italiane indicavano difficoltà di reperimento per il 45,1% del personale necessario, pari a 2.484.690 posti rimasti scoperti. A giugno di quest’anno la quota di lavoratori introvabili è aumentata al 47,6%. Il problema è ancora più grave per le piccole imprese che non trovano il 48,1% di manodopera richiesta, una quota che balza al 55,2% per le imprese artigiane. La ricerca di personale ha tempi medi di 3,3 mesi che possono superare un anno per trovare operai specializzati. Tutto questo per le piccole imprese ha un costo quantificato da Confartigianato in 13,2 miliardi di euro di minore valore aggiunto per le ricerche di manodopera che durano oltre 6 mesi. E sul rapporto tra giovani e artigianato si è soffermato Francesco Maietta, Responsabile Area consumi mercati e welfare del CENSIS, nell’illustrare il 4° Radar Artigiano realizzato in collaborazione con Confartigianato. “Il rapporto dei giovani con il lavoro sta cambiando radicalmente. Non è più il fulcro delle loro vite, ma deve essere motivante e significativo. I giovani cercano un “buon lavoro” che offra stabilità, adeguata retribuzione e orari flessibili, ma che sia anche coinvolgente, innovativo e allineato con le loro passioni e valori. Un buon lavoro deve anche permettere autonomia nella gestione dei tempi e dei contenuti, caratteristiche che molti giovani associano con l’avvio di una propria impresa, nonostante la percezione di rischi elevati spesso li scoraggi. Questo tipo di lavoro, che mescola valori tradizionali e nuove aspettative, contribuisce significativamente al benessere dei giovani. Molti di questi requisiti si ritrovano nel lavoro artigiano, che…

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