EMERGENZA ENERGETICA: LE PROPOSTE DI CONFARTIGIANATO E REGIONE LOMBARDIA AL GOVERNO

Regione Lombardia, insieme a Confartigianato e al sistema lombardo delle imprese, ha inviato al Governo una serie di proposte per fronteggiare l’emergenza energetica.

Le richieste sono articolate in misure di breve periodo e in strategie di medio-lungo termine, con lo scopo di intervenire subito nella fase emergenziale, ma anche di attivare dei cambiamenti strutturali da attuare nel medio-lungo periodo.

Tra le proposte è stata in particolare sollecitata la creazione di una cabina di regia a livello nazionale, per “aggiornare il Piano energetico, rafforzando le filiere nazionali di industria e ricerca, in modo da garantirci maggiore autonomia tecnologica e produttiva attraverso interventi più strutturali e di sistema, anche in termini di semplificazione e stabilizzazione del quadro normativo e procedurale”, finalizzati a:

  • Riattivare impianti nazionali di produzione, con incremento dell’energia da fonti rinnovabili, ammodernare la rete infrastrutturale del settore elettrico e aumentare le capacità di stoccaggio, anche mediante batterie e idrogeno;
  • Supportare la creazione e l’adesione, anche delle grandi imprese, alle Comunità Energetiche;
  • Diversificare le fonti di approvvigionamento, valorizzando la produzione di gas naturale nazionale (di circa 3 miliardi di mc/anno) ed aumentando l’estrazione dai giacimenti già presenti, sviluppando i gassificatori esistenti e costruendone almeno 2 nuovi al fine di assorbire il previsto aumento dell’export di GNL (gas naturale liquefatto) dagli Usa, aumentando gli accordi di fornitura più stabili di lungo termine con Russia, Algeria, Libia ed Egitto, e avviando la discussione sul nucleare di quarta generazione;
  • Favorire lo sviluppo della filiera dell’idrogeno, vettore energetico versatile e strategico al raggiungimento degli obiettivi di decarbonizzazione, con cui è possibile produrre, immagazzinare, trasportare e utilizzare l’energia;
  • Sostenere gli investimenti in impianti per l’autoproduzione da impianti alimentati a fonti energetiche rinnovabili, anche in termini di accelerazione dei processi autorizzativi;
  • Favorire percorsi di costituzione di «smart grid» (reti intelligenti che ottimizzano la distribuzione dell’energia elettrica) che riducono gli sprechi e rendendo i consumi energetici più efficienti e meno costosi.

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