Guerra in Ucraina, le imprese in prima linea

Guerra in Ucraina, in Lombardia 156 mila imprese in prima linea, con 1 milione di addetti, oltre la metà (54,3%) occupati in MPI

Le violente sollecitazioni dei costi delle commodities indotte dagli effetti del conflitto scoppiato lo scorso 24 febbraio nel cuore d’Europa mettono sotto pressione una ampia platea di imprese. Nelle prime linee della guerra dei prezzi e dei mercati sconvolti dal conflitto, sono compresi più di un quarto (26,2%) degli occupati del sistema produttivo lombardo: si tratta di 156 mila imprese, la quasi totalità con meno di 50 addetti (98,1%), con 1 milione e 98 mila addetti, oltre la metà (54,3%) occupati in micro e piccole imprese (MPI).

A livello provinciale si osserva un più alto coinvolgimento del sistema produttivo nei settori maggiormente sotto stress a causa del conflitto in corso a Lecco con il 41,7% di occupati coinvolti nelle imprese in prima linea, seguita da Cremona con il 41,2%, Mantova con il 40,7%, Brescia con il 36,5% e Bergamo con il 35,2%.

Nel dettaglio si collocano nella trincea avanzata i settori con una maggiore intensità energetica: dalla metallurgia alla petrolchimica, dalla carta al vetro, dalla ceramica ai trasporti. Nei comparti manifatturieri energy intensive sono sempre più numerosi i casi in cui il divario tra costi e ricavi diventa insostenibile, costringendo al fermo dell’attività: a due anni dal lockdown sanitario siamo arrivati al rischio di lockdown energetico per 5.353 imprese, di cui 4.781 MPI, con 148.491 addetti, di cui 42.124 in MPI.

Il caro-carburanti colpisce il trasporto merci e persone, già colpiti pesantemente con la pandemia, comprimendo i margini per 21.525 imprese, di cui 20.913 MPI, con 216.120 addetti, di cui 83.362 in MPI.

Le carenze di materie prime provenienti da Russia e Ucraina, associate a costi crescenti delle forniture, coinvolgono le imprese nei settori dell’alimentare, dei metalli e delle costruzioni, un perimetro in cui operano 113.485, di cui 112.531 MPI, con 493.575 addetti, di cui 361.431 in MPI.

Nel 2021 le imprese lombarde hanno venduto sul mercato russo principalmente macchinari e prodotti della moda, settori nei quali si sommano 15.435 imprese, di cui 14.535 MPI, con 239.950 addetti, di cui 108.830 in MPI.